- L’ADDESTRAMENTO
Quando ero piccola i buoni eravamo noi. Quelli che con i cani avevano sempre pazienza. Che li amavano tutti e cercavano sempre di comprenderli, aiutarli, trovare soluzioni che risolvessero i
Poi, improvvisamente, siamo piombati nell’era del marketing cinofilo e del buonismo da quattro soldi. Mi sono svegliata una mattina e ho scoperto che eravamo diventati cattivi. Uno sciame di nuovi educatori cinofili è piombato aggressivo sulla vecchia scuola degli addestratori classici, additandoli pubblicamente come macellai e insensibili maltrattatori e iniziando uno studiato percorso di diffamazione mediatica, appoggiati furbamente da istituzioni e media che non vedevano l’ora di ripulirsi un po’ la facciata con qualche finta campagna buonista. E, ahimè, questa campagna di consensi ne ha ottenuti
Ma come? Mi è venuto da pensare, i buoni non eravamo noi? Quelli sempre in mezzo ai cani, nel fango, sotto la pioggia, con il freddo e il caldo. Quelli che ci vivono da una vita con gli amici a quattro zampe e che li conoscono fin nel profondo. Quelli che si farebbero in quattro per salvare ogni cane sulla terra e che li amano come componenti della famiglia stessa. Quelli che non sopportano chi non li comprende e li tratta male. E poi si quelli che li addestrano e ci fanno sport. Proprio come a un bambino indisciplinato fa bene ogni tanto prendersi anche qualche strillone dall’allenatore di calcio. Quelli che ai tempi di mio padre hanno magari anche lottato con le famiglie pur di seguire la propria passione, dato che al tempo questo mestiere non era poi così rinomato.. Di certo non una “roba chic” che va in televisione. Ai tempi in cui hanno iniziato i miei genitori, nelle loro famiglie non capivano come si potesse voler fare il “canaro” sempre sporco e in mezzo al fango. Quando, al contrario, al giorno d’oggi questo mestiere viene presentato sotto tutta un’altra forma, molto più patinata, da video tutorial di ragazze pulite, pettinate e truccate che non hanno addosso la zampata di un cane nemmeno per sbaglio. E il paradosso è che adesso sono quasi i genitori stessi a spingere i ragazzi a frequentare uno di questi corsi farlocchi.
Quindi come è potuto succedere che solo perché affermi di essere un addestratore classico tutti mi debbano guardare male? Cosa è successo nel frattempo? Mi sono dedicata ad altro per qualche anno e qui si è ribaltato il mondo! Addestravo il mio primo peluche di cane insieme a mio padre a 6 anni e adesso mi tocca pure sentire la neo-diplomata educatrice di turno, che ha preso in mano un guinzaglio per la prima volta un mese fa, che mi da dell’arretrata guardandomi
Eppure il motivo per cui sono una cinofila davvero cattiva è anche un altro.
2) L’ALLEVAMENTO
Sempre quella stessa mattina mi sono svegliata e ho scoperto che eravamo diventati cattivi anche perché alleviamo i cani di razza “mentre nel mondo a migliaia muoiono nei canili o randagi”, tanto che vuoi che si sappia in giro di etologia e che vuoi che importi alla gente di informarsi su come l’allevamento delle razze sia fondamentale per mantenere il cane domestico. E che senza il lavoro dei nostri avi che lo hanno selezionato e dell’allevatore (serio) di oggi che continua a farlo, sarebbe rimasto selvatico e inadatto alla vita con l’uomo. E che se smettessimo di allevarlo lentamente ritornerebbe ad una sorta di stato selvatico e noi dovremmo rinunciare alla sua compagnia. Cosa vuoi che importi. Cosa vuoi che ne sappia la gente dell’importanza che ha la genetica per il mantenimento del “cane” in quanto tale e per come lo conosciamo oggi. Sia che rivesta il ruolo di semplice compagno per la famiglia o per lo sport e sia per quanto riguarda le meravigliose attività sociali che svolge (salvataggio, polizia etc..). Ma questo è un argomento talmente importante che merita un pezzo a parte.
Infine, per concludere…
3) LA PENSIONE
Sempre la stessa mattina mi sono svegliata e ho scoperto che eravamo diventati cattivi anche perché abbiamo una pensione per cani. Bella, spaziosa e grande tra l’altro. “Ma no ma che sei matto lasci il cane in una gabbia?”(si chiamano Box poi, non gabbie). Meglio lasciarlo a casa di qualcuno conosciuto su questi siti internet dove la gente da la disponibilità a tenere il tuo cane quando sei fuori. Così puoi star sicuro. L’importante è che stia in una casa al caldo con qualcuno che di cani magari ne sa poco e niente (più niente che poco) e che si è
Così mentre tutto il mondo sembra impazzito e la new age cinofila invita ingiustamente tutti a boicottare il nostro mestiere su tutti e tre i fronti della nostra attività (addestramento, allevamento, pensione), nonostante un tempo venisse invece considerato un lavoro per veri appassionati, noi andiamo avanti sereni. Sicuri e fieri di quello che facciamo ogni giorno, tutti i giorni da quarant’anni. Convinti che i buoni siamo ancora noi.