Una giornata passata insieme ad un istruttore cinofilo: parte II

La domenica mattina, sempre piuttosto presto, ci riuniamo con i cuccioli che devono iniziare un mini corso di educazione.

Sono sette cuccioli di Labrador Retriever, tutti della stessa cucciolata, hanno quasi sei mesi. Prima di tutto li sciogliamo liberi a giocare. Sono piccoli, il gioco è ancora la loro priorità. È uno spettacolo vederli correre perché il prato è verdissimo e loro hanno il mantello di un bellissimo colore  tra il panna e il miele; lavoreranno meglio dopo aver scaricato la loro energia fisica. Gli esercizi di obbedienza sono piuttosto semplici e serviranno a migliorare l’inserimento di questi cuccioli in famiglia e nella società.

Una condotta al guinzaglio fatta bene, in modo tale che quando saranno cani di 30-40 kg non trascineranno il padrone durante la passeggiata.

“Il richiamo” è un esercizio molto utile. Succede a molti di lasciare il proprio cane libero in un parco e non riuscire più a richiamarlo quando è venuto il momento di tornare a casa. I cuccioli vengono addestrati con i premi, di solito biscottini: un metodo che non fallisce mai. Verranno molto volentieri, sapendo che li aspetta un premio gradito.

Il salto di un piccolo ostacolo serve al proprietario a far capire al proprio cane chi è che “comanda”. Nel senso che un cane in libertà salta qualunque cosa, se lo decide lui. Potrebbe rifiutarsi di saltare anche solo dieci centimetri se qualcuno gli chiede di farlo. Sempre con dei piccoli premi riusciamo ad ottenere anche questa “sottomissione”.

Dopo un’oretta di lavoro i cuccioli vengono ricompensati con un’altra bella corsa nel prato. Alla fine vengono ricompensati dai loro proprietari per tornare a casa.

A Domenica prossima.

 

 

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