Un po’ di anni fa arrivò nel nostro allevamento una piccola meticcetta beige che purtroppo aveva una zampa paralizzata. Probabilmente era stata investita. La zampetta era rigida ma la piccola cagnetta se la portava dietro a penzoloni senza alcun problema. Camminava e correva quasi come un cane normale ed era anche molto attiva e vivace. Decidemmo di tenerla con noi e la chiamammo Toti. In onore di Enrico Toti il ciclista italiano che perse una gamba in un incidente. La cagnolina passava le sue giornate nel nostro centro, ma a causa della sua zampa non poteva stare con gli altri nei grandi recinti per i trovatelli e perciò inizialmente stava da sola. Anche se, in pratica, sempre con noi. Desideravamo trovarle un amico che le facesse compagnia e l’occasione non si fece aspettare. Qualche tempo dopo si presentò in allevamento l’ex-giocatore della Roma Canigia. All’inizio fummo contenti della cosa perchè si trattava di un calciatore molto famoso all’epoca. Bastò poco, però, per farci cambiare idea. Lasciò in pensione i suoi due cani: Milo, un piccolo meticcetto bianco simpaticissimo e Mask un bel Pastore Tedesco. Lui doveva andare in Argentina con la famiglia per una quindicina di giorni e poi sarebbe tornato a prenderli. Ma non tornò più. Sparirono tutti nel nulla e abbandonarono i due poveri cani nella nostra struttura. Inutili furono i nostri tentativi di contattarli perchè riuscivano sempre a farsi negare. In breve tempo riuscimmo per fortuna a trovare una casa a Mask. Lo prese una signora che aveva una bella villa con terreno. Milo, invece, rimase con noi e diventò, indovinate un po’, l’amico inseparabile di Toti. Milo aveva un carattere un po’ particolare; era un po’ timoroso, chiuso e all’inizio fu difficile fargli prendere fiducia. Ma dopo un po’ cominciò ad ambientarsi e a sentirsi a casa. Anche se per tutta la vita ha mantenuto il suo carattere leggermente selvatico. Ricordo ancora una volta come ci colpì la sua intelligenza: un giorno scappò fuori mentre c’era libero un cane molto aggressivo. Come questi lo vide gli si scagliò addosso per aggredirlo. Lo prese e gli diede una sgrullata. Milo si accasciò a terra con gli occhi chiusi come fosse morto. Il cane, credendo di averlo “sconfitto”, girò i tacchi e se ne andò. Tutto questo è accaduto in 5 secondi, tant’ è che contemporaneamente eravamo corsi in suo soccorso. Prendemmo l’altro cane e lo portammo via, convinti, purtroppo, che Milo fosse morto. Ci avvicinammo a lui, disperati ed eccolo lì che come se niente fosse, aprì gli occhi si guardò intorno e vedendo scampato il pericolo, balzò in piedi e ricominciò a trotterellare nel prato. Aveva fatto finta di essere morto. Per bugerare il predatore. Unico.
Qualche anno dopo Toti, che era già grandicella, morì di vecchiaia. Spostammo Milo insieme a Bonnie (figlia di Diana) e Sola (un’altra nostra bella boxer) che erano amiche inseparabili. Diventarono un simpaticissimo trio. Anche Milo morì di vecchiaia un po’ di anni dopo.